venerdì

Elogio dell'assenza

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(Foto: Denis Olivier)

Le giraffe spariscono per un po'.

A dirla tutta, nient'affatto male l'assenza.

«L'assenza diminuisce le passioni mediocri e aumenta le grandi, come il vento spegne le candele e alimenta l'incendio» (François de La Rochefoucauld — 1613-1680).

11 settembre '73: «La historia es nuestra y la hacen los pueblos»


Le ultime parole del Presidente Salvador Allende al popolo cileno
Santiago del Cile, 11 settembre 1973 ore 7.55, (dalle antenne di Radio Magallanes):


«Cittadini cileni, parla il Presidente della Repubblica dal palazzo della Moneda. Viene segnalato da informazioni certe che un settore della marina avrebbe isolato Valparaiso e che la città sarebbe stata occupata.
Ciò rappresenta una sollevazione contro il Governo, Governo legittimamente costituito, Governo sostenuto dalla legge e dalla volontà del cittadino. In queste circostanze, mi rivolgo a tutti i lavoratori. Occupate i vostri posti di lavoro, recatevi nelle vostre fabbriche, mantenete la calma e la serenità.
Fino ad ora a Santiago non ha avuto luogo nessun movimento straordinario di truppe e, secondo quanto mi è stato comunicato dal capo della Guarnigione, la situazione nelle caserme di Santiago sarebbe normale.
In ogni caso io sono qui, nel Palazzo del Governo, e ci resterò per difendere il Governo che rappresento per volontà del Popolo.
Ciò che desidero, essenzialmente, è che i lavoratori stiano attenti, vigili, e che evitino provocazioni. Come prima tappa dobbiamo attendere la risposta, che spero sia positiva, dei soldati della Patria, che hanno giurato di difendere il regime costituito, espressione della volontà cittadina, e che terranno fede alla dottrina che diede prestigio al Cile, prestigio che continua a dargli la professionalità delle Forze Armate. In queste circostanze, nutro la certezza che i soldati sapranno tener fede ai loro obblighi.
Comunque, il popolo e i lavoratori, fondamentalmente, devono rimanere pronti alla mobilitazione, ma nei loro posti di lavoro, ascoltando l’appello e le istruzioni che potrà lanciare loro il compagno Presidente della Repubblica.
Lavoratori del Cile: vi parla il Presidente della Repubblica. Le notizie che ci sono giunte fino ad ora ci rivelano l’esistenza di un’insurrezione della Marina nella Provincia di Valparaiso. Ho dato ordine alle truppe dell’Esercito di dirigersi a Valparaiso per soffocare il tentativo golpista.
Devono aspettare le istruzioni emanate dalla Presidenza. State sicuri che il Presidente rimarrà nel Palazzo della Moneta per difendere il Governo dei Lavoratori.
State certi che farò rispettare la volontà del popolo che mi ha affidato il comando della nazione fino al 4 novembre 1976. Dovete rimanere vigili nei vostri posti di lavoro in attesa di mie informazioni.
Le forze leali rispettose del giuramento fatto alle autorità, insieme ai lavoratori organizzati, schiacceranno il golpe fascista che minaccia la Patria.

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Compagni in ascolto: la situazione è critica, siamo in presenza di un colpo di Stato che vede coinvolta la maggioranza delle Forze Armate. In questo momento infausto voglio ricordarvi alcune delle mie parole pronunciate nell’anno 1971, ve lo dico con calma, con assoluta tranquillità, io non ho la stoffa dell’apostolo né del messia. Non mi sento un martire, sono un lottatore sociale che tiene fede al compito che il popolo gli ha dato.
Ma stiano sicuri coloro che vogliono far regredire la storia e disconoscere la volontà maggioritaria del Cile; pur non essendo un martire, non retrocederò di un passo.
Che lo sappiano, che lo sentano, che se lo mettano in testa: lascerò la Moneda nel momento in cui porterò a termine il mandato che il popolo mi ha dato, difenderò questa rivoluzione cilena e difenderò il Governo perchè è il mandato che il popolo mi ha affidato. Non ho alternative. Solo crivellandomi di colpi potranno fermare la volontà volta a portare a termine il programma del popolo.
Se mi assassinano, il popolo seguirà la sua strada, seguirà il suo cammino, con la differenza forse che le cose saranno molto più dure, molto più violente, perché il fatto che questa gente non si fermi davanti a nulla sarà una lezione oggettiva molto chiara per le masse.
Io avevo messo in conto questa possibilità, non la offro né la facilito.
Il processo sociale non scomparirà se scompare un dirigente.
Potrà ritardare, potrà prolungarsi, ma alla fine non potrà fermarsi. Compagni, rimanete attenti alle informazioni nei vostri posti di lavoro, il compagno Presidente non abbandonerà il suo popolo né il suo posto di lavoro.
Rimarrò qui nella Moneda anche a costo della mia propria vita.
In questi momenti passano gli aerei. Potrebbero mitragliarci. Ma sappiate che noi siamo qui, almeno con il nostro esempio, che in questo paese ci sono uomini che sanno tener fede ai loro obblighi. Io lo farò su mandato del popolo e su mandato cosciente di un Presidente che ha dignità dell’incarico assegnatogli dal popolo in elezioni libere e democratiche. In nome dei più sacri interessi del popolo, in nome della Patria, mi appello a voi per dirvi di avere fede.
La storia non si ferma né con la repressione né con il crimine. Questa è una tappa che sarà superata. Questo è un momento duro e difficile: è possibile che ci schiaccino.
Ma il domani sarà del popolo, sarà dei lavoratori.
L’umanità avanza verso la conquista di una vita migliore.
Pagherò con la vita la difesa dei principi cari a questa Patria.
Coloro i quali non hanno rispettato i loro impegni saranno coperti di vergogna per essere venuti meno alla parola data e ha rotto la dottrina delle Forze Armate. Il popolo deve stare in allerta e vigile.
Non deve lasciarsi provocare, né deve lasciarsi massacrare, ma deve anche difendere le proprie conquiste.
Deve difendere il diritto a costruire con il proprio sforzo una vita degna e migliore.
Sicuramente questa sarà l’ultima opportunità in cui posso rivolgermi a voi. La Forza Aerea ha bombardato le antenne di Radio Magallanes.
Le mie parole non contengono amarezza bensì disinganno. Che siano esse un castigo morale per coloro che hanno tradito il giuramento: soldati del Cile, comandanti in capo titolari, l’ammiraglio Merino, che si è autodesignato comandante dell’Armata, oltre al signor Mendoza, vile generale che solo ieri manifestava fedeltà e lealtà al Governo, e che si è anche autonominato Direttore Generale dei carabinieri.
Di fronte a questi fatti non mi resta che dire ai lavoratori: Non rinuncerò!
Trovandomi in questa tappa della storia, pagherò con la vita la lealtà al popolo. E vi dico con certezza che il seme affidato alla coscienza degna di migliaia di Cileni, non potrà essere estirpato completamente. Hanno la forza, potranno sottometterci, ma i processi sociali non si fermano né con il crimine né con la forza.
La storia è nostra e la fanno i popoli.

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Lavoratori della mia Patria: voglio ringraziarvi per la lealtà che avete sempre avuto, per la fiducia che avete sempre riservato ad un uomo che fu solo interprete di un grande desiderio di giustizia, che giurò di rispettare la Costituzione e la Legge, e cosi fece. In questo momento conclusivo, l’ultimo in cui posso rivolgermi a voi, voglio che traiate insegnamento dalla lezione: il capitale straniero, l’imperialismo, uniti alla reazione, crearono il clima affinché le Forze Armate rompessero la tradizione, quella che gli insegnò il generale Schneider e riaffermò il comandante Ayala, vittime dello stesso settore sociale che oggi starà aspettando, con aiuto straniero, di riconquistare il potere per continuare a difendere i loro profitti e i loro privilegi.
Mi rivolgo a voi, soprattutto alla modesta donna della nostra terra, alla contadina che credette in noi, alla madre che seppe della nostra preoccupazione per i bambini. Mi rivolgo ai professionisti della Patria, ai professionisti patrioti che continuarono a lavorare contro la sedizione auspicata dalle associazioni di professionisti, dalle associazioni classiste che difesero anche i vantaggi di una società capitalista.
Mi rivolgo alla gioventù, a quelli che cantarono e si abbandonarono all’allegria e allo spirito di lotta. Mi rivolgo all’uomo del Cile, all’operaio, al contadino, all’intellettuale, a quelli che saranno perseguitati, perché nel nostro paese il fascismo ha fatto la sua comparsa già da qualche tempo; negli attentati terroristi, facendo saltare i ponti, tagliando le linee ferroviarie, distruggendo gli oleodotti e i gasdotti, nel silenzio di coloro che avevano l’obbligo di procedere. Erano d’accordo.
La storia li giudicherà.
Sicuramente Radio Magallanes sarà zittita e il metallo tranquillo della mia voce non vi giungerà più.
Non importa. Continuerete a sentirla. Starò sempre insieme a voi.
Perlomeno il mio ricordo sarà quello di un uomo degno che fu leale con la Patria.
Il popolo deve difendersi ma non sacrificarsi. Il popolo non deve farsi annientare né crivellare, ma non può nemmeno umiliarsi.
Lavoratori della mia Patria, ho fede nel Cile e nel suo destino.
Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi. Sappiate che, più prima che poi, si apriranno di nuovo i grandi viali per i quali passerà l’uomo libero, per costruire una società migliore.
Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori!
Queste sono le mie ultime parole e sono certo che il mio sacrificio non sarà invano, sono certo che, almeno, sarà una lezione morale che castigherà la fellonia, la codardia e il tradimento...»

giovedì

Vento d'Europa (live)


Vento dEuropa (live) - Giovanni Allevi

Il fiume

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Piove da giorni. Il fiume si allarga, di volta in volta sempre meno lontano da casa nostra.

I vicini, prudenti, hanno già abbandonato le loro.

Perfino mia moglie l'ha fatto, se n'è andata a casa dei genitori.

Soltanto io resto. Resto qui, lo aspetto. Aspetto il fiume. Questo fiume dal quale mi tengo lontano da anni. Da quel maledetto giorno in cui le sue acque si sono portate via quel che avevamo di più prezioso.

No. Da qui non esco. Che il fiume venga. Chissà che non mi trascini fin là, da mio figlio.

Wilson Gorj, O Rio

Un toccante racconto breve tradotto dal blog del brasiliano Wilson Gorj O muro e outras páginas

Chi c'era dietro?

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Chi c'era dietro gli attentati dell'11 settembre 2001?

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Clicca sull'immagine per andare alla pagina di WorldPublicOpinion.org

mercoledì

I festival più pazzi del mondo

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(Un'immagine de La Tomatina)


Dal salto del bebè (El Colacho) di Castrillo de Murcia al lancio del tonno australiano di Port Lincoln.

Fino a La Tomatina di Buñol.

Un elenco dei 10 festival più pazzi del mondo.

Copyleft

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(Illustrazione: Desacato)

«Il copyleft si basa sulla necessità di coniugare due esigenze primarie, diremmo due condizioni irrinunciabili del convivere civile.

Non vi è dubbio che la cultura e i saperi debbano circolare il più liberamente possibile e l’accesso alle idee dev’essere facile e paritario, senza discriminazioni di censo, classe, nazionalità etc. Le “opere dell’ingegno” non sono soltanto prodotte dall’ingegno, devono a loro volta produrne, disseminare idee e concetti, concimare le menti, far nascere nuove piante del pensiero e dell’immaginazione. Questo è il primo caposaldo.

Il secondo è che il lavoro deve essere retribuito, compreso il lavoro dell’artista o del narratore. Chiunque ha il diritto di poter fare dell’arte e della narrazione il proprio mestiere, e ha il diritto di trarne sostentamento in un modo non lesivo della propria dignità. Ovviamente, siamo sempre nel campo delle condizioni auspicabili.

E’ un atteggiamento conservatore pensare a queste due esigenze come ai corni di un dilemma insolubile. “La coperta è corta”, dicono i difensori del copyright come lo abbiamo conosciuto. Libertà di copia, per costoro, può significare solo “pirateria”, “furto”, “plagio”, e tanti saluti alla remunerazione dell’autore. Più l’opera circola gratis, meno copie vende, più soldi perde l’autore. Bizzarro sillogismo, a guardarlo da vicino. La sequenza più logica sarebbe: l’opera circola gratis, il gradimento si trasforma in passaparola, ne traggono beneficio la celebrità e la reputazione dell’autore, quindi aumenta il suo spazio di manovra all’interno dell’industria culturale e non solo. E’ un circolo virtuoso...»

Wu Ming spiega il copyleft (leggi tutto)

Il Copyleft Festival 2008 ad Arezzo (11-14 settembre): il programma completo

Le linee della mano

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(Foto: Devon Cummings)

Da una lettera abbandonata su una tavola esce una linea che corre sull'asse di pino e scende lungo la gamba. Basta osservare bene per scoprire che la linea continua lungo il pavimento di legno, risale per il muro, entra in una stampa che riproduce un quadro di Boucher, disegna la schiena di una donna china su un divano, e infine scivola via dalla camera per il soffitto e seguendo il parafulmine scende in strada. Qui è difficile seguirla perché il traffico è intenso, ma con un po' di attenzione la si scorgerà salire sulla ruota dell'autobus fermo all'angolo con capolinea al porto. Là scende lungo la calza di nailon della passeggera piú bionda, entra nel territorio ostile delle dogane, si arrampica e fila ed evoluisce fino al molo principale, e qui (ma è difficile scorgerla, solo i topi la seguono arrampicandosi a bordo) sale sulla nave dalle turbine sonore, corre per i tavolati della coperta di prima classe, evita con difficoltà il boccaporto principale, e in una cabina dove un uomo triste beve cognac e ascolta la sirena della partenza, rimonta lungo la cucitura del calzone, il gilè, scivola fino al gomito, e con un ultimo sforzo si rifugia nel palmo della mano destra, che in quell'istante comincia a chiudersi sul calcio di una pistola.

Julio Cortázar, da Historias de cronopios y de famas, 1962
(Storie di cronopios e di famas, Einaudi — trad. italiana di Flaviarosa Nicoletti Rossini)

martedì

Domani finisce il mondo

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(Un'immagine del Large Hadron Collider del CERN di Ginevra)

«E’ interessante dare uno sguardo, da vicino, al presunto pericolo fatto balenare da un paio di signori, un americano e uno spagnolo, nel momento in cui entrerà in funzione (a partire dal 10 settembre) il nuovo acceleratore LHC del Cern di Ginevra. E’ un vero caso di comunicazione scientifica da analizzare per le conseguenze che ha generato. Chi sono i due signori e che peso hanno le loro osservazioni? Innanzitutto - è bene sottolinearlo - non sono due scienziati. Walter L.Wagner aveva incominciato a studiare fisica all’università di California ma poi scopriva che la sua vocazione era diversa. Quindi abbandonava le formule e si iscriveva a giurisprudenza laureandosi in legge e iniziando una vita da avvocato. Luis Sancho, invece, è ancora più misterioso e si sa soltanto che non è un ricercatore ma un "appassionato" del tempo, come ha raccontato lo stesso Wagner.

Con queste premesse Wagner e compagno hanno calcato le scale della Federal District Court di Honolulu presentando un esposto ancora nella primavera dell’anno scorso sostenendo con argomentazioni certamente corrette dal punto di vista formale, giuridicamente parlando, ma non altrettanto da quello scientifico, che LHC avrebbe creato dei buchi neri capaci di mangiarsi la Terra. L’operazione era già stata tentata nel 1999 e in quel caso l’obiettivo era un acceleratore del Brookhaven National Laboratory americano. Ma il tribunale non diede soddisfazione e archiviò la pratica. Ora che si è ripresentata l’occasione Wagner ha ritentato l’impresa con maggior clamore. Infatti al CERN hanno preso sul serio le accuse e si sono impegnati a dimostrare che erano vuote, senza fondamento scientifico...»

Tratto da Scienza, le paure dalla biologia alla fisica (leggi l'articolo per intero da Corriere.it)

Il sito dell'LHC

L'esperimento sul webcast del CERN in diretta online

Più stupido di così...

lunedì

Michael Moore gratis

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Il nuovo film di Michael Moore, Slacker Uprising, sarà scaricabile gratuitamente a partire dal 23 di settembre (solo per i residenti negli Usa e in Canada).

Slacker Uprising è il resoconto-documentario del viaggio di Moore attraverso il Paese durante le elezioni presidenziali del 2004, per sensibilizzare i giovani a non disertare il voto.

Un download gratuito in vista delle prossime elezioni di novembre.

Golpevolissimevolmente

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(Un'immagine dall'elenco degli iscritti alla P2)

«... il 13 marzo 2006 sono stati modificati vari articoli del Codice Penale riguardanti gli attentati allo Stato. Di sicuro il paese sentiva un gran bisogno di queste modifiche. La più interessante è la quella dell'articolo 283 del Codice Penale. Così recitava:
"Chiunque commette un fatto diretto a mutare la costituzione dello Stato, o la forma del Governo, con mezzi non consentiti dall'ordinamento costituzionale dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni." E' stato modificato in: "Chiunque, con atti violenti, commette un fatto diretto e idoneo a mutare la Costituzione dello Stato o la forma di governo, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni".
Con atti violenti, non attraverso il partito di cui è padrone o corrompendo parlamentari attraverso le loro amanti. Preparati al Golpe, ma non temere se non ci saranno "atti violenti", sarà perfettamente "legale". Per pura coincidenza ricordo che l'articolo 283 è quello che fece processare la P2.»

Colpetto di Stato — da Beppegrillo.it del 7 settembre 2008 (leggi tutto)

venerdì

Pädophilie

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Osservatorio Internazionale sulla pedofilia e sulla pornografia minorile — monitoraggio della pedofilia online eseguito da Telefono Arcobaleno.

Dati dal 1 gennaio al 31 agosto 2008:
30.325 nuovi siti pedofili rilevati

Dati al 1 al 31 agosto 2008:
4.125 nuovi siti pedofili rilevati
(+ 39,57 % rispetto alla situazione al 1 al 31 agosto 2007)

Nazionalità dei siti rilevati nel mese di agosto 2008:

Germania, 2.998
Cina, 573
Russia, 420
Cipro, 315
Olanda, 254
Usa, 156
Canada, 65
Rep. Ceca, 19
Corea, 7
Portogallo, 5
Spagna, Vietnam, 3
Francia, Giappone, 2
Cile, Singapore, Thailandia, 1

Link al rapporto di Telefono Arcobaleno
Segnala la pedopornografia online
qui
Un
click contro la pedofilia online

giovedì

L'omicidio rituale e le difficoltà di accertamento

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(Illustrazione di mektup)

«L’omicidio rituale è uno degli omicidi più diffusi da secoli. Tutt’oggi sono delitti rituali molti dei delitti “inspiegabili” della nostra cronaca quotidiana; tali delitti sono inspiegabili e misteriosi infatti solo perché per una serie di motivi (coperture ad alti livelli, disinformazione da parte della gente comune, ecc.) vengono trattati come delitti comuni. Da qui le contraddizioni nelle indagini, gli aspetti oscuri in vicende che sono quasi quotidianamente all’attenzione dei mass media come i delitti di Cogne, Erba, Meredith e Garlasco. Inoltre, a parlare di omicidi rituali, si finisce per essere presi per matti, quindi quei pochi che intravedono la verità spesso tacciono, mentre quelli che ne parlano apertamente come Gabriella Carlizzi, vengono considerati dei visionari...»

L'articolo completo dal blog di Paolo Franceschetti

mercoledì

Gandhi non li indosserebbe

3 settembre 1939

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3 settembre 1939: Regno Unito e Francia dichiarano guerra alla Germania che ha appena invaso la Polonia.

È l'inizio della Seconda guerra mondiale.

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martedì

Sei povero in una città ricca? Vivrai vent'anni di meno

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«(...) Nei venti chilometri che separano il centro dalla periferia di Washington la vita media diminuisce di 20 anni. E nei tredici chilometri che separano il centro dalla periferia di Glasgow la vita media diminuisce, addirittura di 28 anni. La povertà, dunque, uccide. Ma è anche vero il contrario: il bisogno di salute rende poveri. Si calcola che siano 100 milioni le persone nel mondo che sono diventate povere dopo che si sono ammalate sia per le spese delle cure sia per perdita di reddito conseguente alla malattia...»

L'articolo sul rapporto della Commissione sui Determinanti Sociali della Salute presentato al Direttore generale dell´Organizzazione Mondiale di Sanità (Oms), Margaret Chan (da l'Unità.it)

Traditore

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Poiché si sentiva preso da una pungente nostalgia delle sue passeggiate sul lungomare di Trieste, fu concessa a Rilke l'opportunità di ritornare per qualche tempo dall'Aldilà al nostro mondo. Rilke, dunque, tornò, e portava con sé una scheggia di sapienza celeste che gli donava la conoscenza di tutte le lingue e i dialetti del mondo. Così avvantaggiato rispetto ai più, si dedicò appassionatamente alla lettura, mentre riprendeva le sue passeggiate sognanti.
Fra i molti autori che lesse, ce n'era uno col suo stesso nome, Rainer Maria Rilke.
Gli piacque moltissimo leggerlo, in lingue diverse.
"È ancora vivo questo autore?" - domandò a una bibliotecaria.
"No, non fisicamente, è morto nel 1928!".
"Che strano! - si stupì Rilke, parlando tra sé - Aveva il mio stesso nome ed è morto nel mio stesso anno, ma scriveva in una maniera così diversa dalla mia!"

José Eduardo Lopes

Intrigante miniracconto tradotto dal blog del mozambicano José Eduardo Lopes Estrada de Santiago

L'e-book As Metamórfoses de ouvido

Un paese sottomesso

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«Le chiacchiere sotto l'ombrellone, davanti allo stesso mare e sulla stessa spiaggia, rivelano molte cose sullo stato d'animo di un paese. Sulla spiaggia tutti sono rilassati, i poveri come i ricchi, tutti si mettono pazienti in fila per la doccia. Ecco finalmente un paese pacifico...»

Leggi l'articolo intero di Udo Gümpel da Internazionale.it

lunedì

O Roma o morte

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«Via le zecche», e giù spranghe e coltelli

Ad un anno dal raid di Villa Ada durante il concerto della Banda Bassotti, a due dall’uccisione di Renato Biagetti, per il quale era stata organizzata la manifestazione nel parco di fronte alla basilica di San Paolo, ieri una nuova aggressione fascista con tanto di accoltellamento. Al grido di «Zecche, andatevene, abbiamo i coltelli», tre giovani che avevano partecipato alla festa per ricordare la morte di Biagetti, sono stati colpiti con armi da taglio e catene nella notte a via Ostiense. Uno di loro è ricoverato al Cto con ferite profonde alla coscia, ne avrà per sette giorni.

(Nicoletta Orlandi Posti — da Libero-news.it del 31 agosto 2008)

Leggi anche Italy needed fascism, says the new Duce — un articolo dell'11 maggio 2008 da Timesonline