(Un'immagine del Large Hadron Collider del CERN di Ginevra)
«E’ interessante dare uno sguardo, da vicino, al presunto pericolo fatto balenare da un paio di signori, un americano e uno spagnolo, nel momento in cui entrerà in funzione (a partire dal 10 settembre) il nuovo acceleratore LHC del Cern di Ginevra. E’ un vero caso di comunicazione scientifica da analizzare per le conseguenze che ha generato. Chi sono i due signori e che peso hanno le loro osservazioni? Innanzitutto - è bene sottolinearlo - non sono due scienziati. Walter L.Wagner aveva incominciato a studiare fisica all’università di California ma poi scopriva che la sua vocazione era diversa. Quindi abbandonava le formule e si iscriveva a giurisprudenza laureandosi in legge e iniziando una vita da avvocato. Luis Sancho, invece, è ancora più misterioso e si sa soltanto che non è un ricercatore ma un "appassionato" del tempo, come ha raccontato lo stesso Wagner.
Con queste premesse Wagner e compagno hanno calcato le scale della Federal District Court di Honolulu presentando un esposto ancora nella primavera dell’anno scorso sostenendo con argomentazioni certamente corrette dal punto di vista formale, giuridicamente parlando, ma non altrettanto da quello scientifico, che LHC avrebbe creato dei buchi neri capaci di mangiarsi la Terra. L’operazione era già stata tentata nel 1999 e in quel caso l’obiettivo era un acceleratore del Brookhaven National Laboratory americano. Ma il tribunale non diede soddisfazione e archiviò la pratica. Ora che si è ripresentata l’occasione Wagner ha ritentato l’impresa con maggior clamore. Infatti al CERN hanno preso sul serio le accuse e si sono impegnati a dimostrare che erano vuote, senza fondamento scientifico...»
Tratto da Scienza, le paure dalla biologia alla fisica (leggi l'articolo per intero da Corriere.it)
L'esperimento sul webcast del CERN in diretta online
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