venerdì

Mezzanotte 3

.
Photobucket

L'orologio segnò la mezzanotte. Fu il segnale perché l'assassino che abita in questa zona, fra la veglia e il sonno, nel quale la realtà si increspa e si riavvolge, battesse tre colpi sulla porta. Questa si aprì con un cigolio di cardini arrugginiti. Entrò scivolando nell'oscurità. Fiutò la paura della sua vittima. Ne ascoltò i battiti accelerati del cuore e il respiro spezzato. Avvertì la spessa aura di panico che riempiva la casa. Avanzò con cautela, in silenzio come un'ombra. Estrasse il coltello. Annusò il sangue di vittime passate. Trattenne il respiro per mantenere il polso fermo. Ascoltò la lama fendere l'aria. Gorgoglìo. Rantolo. Estasi.


José Vicente Ortuño, Medianoche 3

Direttamente da «quello spazio, fra la veglia e il sonno, nel quale la realtà si increspa e si riavvolge», l'ultima delle mezzanotti del valenciano José Vicente Ortuño (tradotta dal blog letterario Químicamente impuro di Sergio Gaut vel Hartman)

Tutte le mezzanotti

Il sito di José Vicente Ortuño

Nessun commento: