giovedì

La ricetta democratica

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Un'immagine del maggio luttuoso del '77, quando Francesco Cossiga era ministro dell'Interno (vedi anche Giorgiana Masi)

«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno.»

Ossia?

«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perchè pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...»

Gli universitari, invece?

«Lasciarli fare. Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città.»

Dopo di che?

«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri.»

Nel senso che ...

«Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano.»

Anche i docenti?

«Soprattutto i docenti.»

Presidente, il suo è un paradosso, no?

«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!»

E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.

«B
alle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio.»

(Dall'intervista a Francesco Cossiga — 23 ottobre 2008, «Quotidiano Nazionale»)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

che posso dire Studenti di tutta Italia.... Unitevi

Anonimo ha detto...

ABBRACCIAMI
ABBRACIAMI E STRINGI FINO A QUANDO
AVRò VERSATO L'ULTIMA LACRIMA
e con un lungo respiro riposerò
abbandoinata fra le tue braccia nude...
ERIKA