«La Protezione civile dell’era Bertolaso si serve di centinaia di consulenti ed esperti che ogni anno costano alle casse pubbliche svariati milioni di euro. Tutte persone che a loro volta aiutano il capo della Protezione a gestire un fiume di denaro che viene utilizzato solo in parte per la prevenzione e la previsione delle calamità, vocazione naturale dell’organo nato 27 anni anni fa per volontà dell’allora ministro Zamberletti. Di fatto, oggi, la Protezione civile è un grande ente appaltatore. Basta infatti un’ordinanza, e le risorse stanziate dal governo vengono gestite dal capo della Protezione civile anche per appalti a trattativa privata. O appunto per l’assunzione di consulenti e collaboratori che non hanno bisogno di passare dai concorsi pubblici.
Missioni molto speciali
I consulenti, i collaboratori, insomma il personale anche con contratti brevi è scelto da Bertolaso in persona. Nel lungo elenco - sull’ordine di centinaia - esistono persone assunte con le qualifiche più bizzarre: “consulente in strategie e tecniche dell’informazione, di immagine e divulgazione della cultura di protezione civile”, che guadagna 104.000 euro all’anno. O chi, per 80.000 euro all’anno, ha il compito “coadiuvare il Capo del Dipartimento nelle attività collegate all’iter parlamentare dei
provvedimenti legislativi (...)”. Per non parlare di chi viene assunto a 74.000 euro all’anno come “consulente perle attività di comunicazione visiva, è suo compito comunicare attraverso le immagini”. Comunicare attraverso le immagini? Poi ci sono quelli che hanno compiti particolari: dall’emergenza precipitazioni in Friuli Venezia Giulia all’emergenza Pantelleria (quale?), passando dall’emergenza Stromboli e dalla “commissione generale di indirizzo Campionati del mondo di ciclismo su strada 2008”. Tutte persone che in cambio ricevono dai 24.000 ai 30.000 euro all’anno, per eventi che in realtà si verificano per pochi giorni. Tra i collaboratori, un nome risalta su tutti: Angelo Canale. Come vice procuratore generale della Corte dei conti per il Lazio mise sotto inchiesta l’ex capo della Protezione civile, Franco Barberi, per le irregolarità nella gestione dei fondi pubblici nello scandalo della “Missione Arcobaleno”.
Cifre da capogiro
Se si dà un’occhiata al bilancio 2009, si scopre che la Protezione civile ha messo in conto spese per 1.486.574.961 euro. Di questi, per “emolumenti accessori” al personale interno e distaccato, per gettoni di presenza, stipendi e assegni per il personale assunto con contratti “privati” in conseguenza delle ordinanze, si stacca un assegno da 9.135.000 di euro. Poca cosa, rispetto al miliardo e mezzo speso complessivamente. Ma se si guarda meglio la voce “pagamento dell’ammortamento di mutui contratti dalle Regioni per affrontare eventi calamitosi” che vale 1,1 miliardi, ci si accorge che comprende, sì, i soldi per gestire le calamità, i grandi eventi. Ma anche le spese “straordinarie” di personale. A partire da quelle che incassano i 400 uomini del Di.Co.Mac, la Direzione di comando e controllo che dal 6 aprile sta gestendo il dopo terremoto in Abruzzo. Dunque, un funzionario di terza area della Protezione civile, fascia retributiva F5, guadagna 42.400 euro all’anno, oltre 3.000euro almese. Ma se va in missione all’Aquila, prende subito, tra indennità e alloggio, 193 euro lordi in più al giorno. A cui va aggiunta «una speciale indennità operativa onnicomprensiva (…) da corrispondersi al personale impiegato nei territori ove è dichiarato lo stato d’emergenza o di grande evento (…) pari a 200 ore di straordinario festivo e notturno» (ordinanza 3565). Per gli uominidella fasciaF5, un’ora di straordinario festivo notturno vale 19 euro, che moltiplicato per 200 fa 3.848 euro. Dunque, alla fine, il funzionario guadagna oltre 7.000 euro al mese, più la diaria. Poca cosa se paragonata agli stipendi dei massimi gradi della Protezione. A partire proprio da Bertolaso. Nel secondo semestre 2008, il suo guadagno è stato pari a 30.190 euro al mese. Se a questa cifra si somma «un compenso mensile lordo pari al 3,75 per cento del trattamento economico complessivo in godimento», fa un bel gruzzoletto. Che il capo della Protezione intascherà fino al 2011, quando avrà assolto all’ultima organizzazione “emergenziale”: il Congresso eucaristico nazionale nella città di Ancona (ordinanza numero 3673).»
Tratto da Paola Pentimella Testa, Protezione civile, la consulenza è d’oro (il testo completo su «Dnews», 14 luglio 2009)
La nostra marmellata su Narcolessia delle giraffe
Missioni molto speciali
I consulenti, i collaboratori, insomma il personale anche con contratti brevi è scelto da Bertolaso in persona. Nel lungo elenco - sull’ordine di centinaia - esistono persone assunte con le qualifiche più bizzarre: “consulente in strategie e tecniche dell’informazione, di immagine e divulgazione della cultura di protezione civile”, che guadagna 104.000 euro all’anno. O chi, per 80.000 euro all’anno, ha il compito “coadiuvare il Capo del Dipartimento nelle attività collegate all’iter parlamentare dei
provvedimenti legislativi (...)”. Per non parlare di chi viene assunto a 74.000 euro all’anno come “consulente perle attività di comunicazione visiva, è suo compito comunicare attraverso le immagini”. Comunicare attraverso le immagini? Poi ci sono quelli che hanno compiti particolari: dall’emergenza precipitazioni in Friuli Venezia Giulia all’emergenza Pantelleria (quale?), passando dall’emergenza Stromboli e dalla “commissione generale di indirizzo Campionati del mondo di ciclismo su strada 2008”. Tutte persone che in cambio ricevono dai 24.000 ai 30.000 euro all’anno, per eventi che in realtà si verificano per pochi giorni. Tra i collaboratori, un nome risalta su tutti: Angelo Canale. Come vice procuratore generale della Corte dei conti per il Lazio mise sotto inchiesta l’ex capo della Protezione civile, Franco Barberi, per le irregolarità nella gestione dei fondi pubblici nello scandalo della “Missione Arcobaleno”.
Cifre da capogiro
Se si dà un’occhiata al bilancio 2009, si scopre che la Protezione civile ha messo in conto spese per 1.486.574.961 euro. Di questi, per “emolumenti accessori” al personale interno e distaccato, per gettoni di presenza, stipendi e assegni per il personale assunto con contratti “privati” in conseguenza delle ordinanze, si stacca un assegno da 9.135.000 di euro. Poca cosa, rispetto al miliardo e mezzo speso complessivamente. Ma se si guarda meglio la voce “pagamento dell’ammortamento di mutui contratti dalle Regioni per affrontare eventi calamitosi” che vale 1,1 miliardi, ci si accorge che comprende, sì, i soldi per gestire le calamità, i grandi eventi. Ma anche le spese “straordinarie” di personale. A partire da quelle che incassano i 400 uomini del Di.Co.Mac, la Direzione di comando e controllo che dal 6 aprile sta gestendo il dopo terremoto in Abruzzo. Dunque, un funzionario di terza area della Protezione civile, fascia retributiva F5, guadagna 42.400 euro all’anno, oltre 3.000euro almese. Ma se va in missione all’Aquila, prende subito, tra indennità e alloggio, 193 euro lordi in più al giorno. A cui va aggiunta «una speciale indennità operativa onnicomprensiva (…) da corrispondersi al personale impiegato nei territori ove è dichiarato lo stato d’emergenza o di grande evento (…) pari a 200 ore di straordinario festivo e notturno» (ordinanza 3565). Per gli uominidella fasciaF5, un’ora di straordinario festivo notturno vale 19 euro, che moltiplicato per 200 fa 3.848 euro. Dunque, alla fine, il funzionario guadagna oltre 7.000 euro al mese, più la diaria. Poca cosa se paragonata agli stipendi dei massimi gradi della Protezione. A partire proprio da Bertolaso. Nel secondo semestre 2008, il suo guadagno è stato pari a 30.190 euro al mese. Se a questa cifra si somma «un compenso mensile lordo pari al 3,75 per cento del trattamento economico complessivo in godimento», fa un bel gruzzoletto. Che il capo della Protezione intascherà fino al 2011, quando avrà assolto all’ultima organizzazione “emergenziale”: il Congresso eucaristico nazionale nella città di Ancona (ordinanza numero 3673).»
Tratto da Paola Pentimella Testa, Protezione civile, la consulenza è d’oro (il testo completo su «Dnews», 14 luglio 2009)
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