mercoledì

Violenza sulle donne: 3 voci

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Italia. Violenza sulle donne: problema culturale

Sono diversi i casi di violenza sulle donne che si sono registrati dall’inizio di quest’anno. Non ultimi gli stupri avvenuti a Roma e a Guidonia che hanno diffuso il panico tra la gente. Ma chissà quante ancora le storie di violenza, anche di quella domestica, che non vengono denunciate, che non hanno la giusta considerazione o non ottengono giustizia. E sarebbero tanti gli esempi da sottoporre, tante le storie finite male… Chi potrebbe mai dimenticare l’orribile vicenda della signora Reggiani: violentata, massacrata, uccisa dalla furia omicida di un uomo senza scrupoli; o l’omicidio di Antonella Multari, accoltellata dall’ex fidanzato Luca Delfino, condannato a soli sedici anni e qualche mese. E di fronte a sentenze tanto vergognose, cresce lo sdegno e la sfiducia delle donne nella giustizia, la paura di non essere adeguatamente tutelate. Ma non è solo la legge a risultare lacunosa rispetto al delicato problema che affligge le donne. La questione è senz’altro culturale, un cancro diffuso nella società, che priva le donne della possibilità di condurre una vita normale, di camminare indisturbate per strada, di indossare ciò che preferiscono, e spesso di vivere la serenità della propria casa. Sì, perché, spesso è proprio la famiglia il luogo più pericoloso, è il proprio compagno il vero nemico. Allora non solo occorrono leggi che puniscano in maniera seria chi si macchia di tali, deplorevoli reati, di fondi per i centri antiviolenza, la cosa forse più importante è quella di educare le persone e soprattutto le nuove generazioni al rispetto e al biasimo verso la violenza, che mai e in nessun caso può colpire i più deboli.

(Fonte: Retesei.com, 26 gennaio 2009)

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Paura, esasperazione, autodifesa. Ciò che resta della giustizia

Ingiustizia è fatta. I reati sono in aumento e, rispetto al 2007, crescono proprio quelli che destano maggiore allarme sociale: le violenze sessuali (+19%) e i reati di pedofilia (+10%).

Emerge dai dati diffusi all'inaugurazione dell'Anno giudiziario. Un vero e proprio boom per gli stupri. Con una risposta insoddisfacente da parte della giustizia, anzi sconcertante per certi versi come la concessione degli arresti domiciliari allo stupratore dell'ultimo dell'anno e dei due romeni di Guidonia.
La nostra denuncia di due giorni fa di una preoccupante deriva buonista e della necessità di mettere mano alla riforma dei crimini di violenza sessuale è a questo punto urgente. È indispensabile non solo escludere gli arresti domiciliari ma recepire le legittime aspettative di sicurezza delle donne. Peraltro alcune giuriste eccellenti, tra le quali l'avvocato Stefania Guglielmi, impegnata tra le fila di una storica associazione femminile, hanno sostenuto un "rafforzamento" dell'art. 609 bis del codice penale, come modificato dalla legge del 1997, che così definisce il delitto di violenza sessuale: «chiunque (...) costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito ....». La forzatura dovrebbe essere nel senso di definire la violenza sessuale non come la violenza che chiunque può esercitare su qualunque altra persona, ma anche come la violenza dell'uomo sulla donna...

(Fonte: Alessandra Servidori, Il Tempo.it, 2 febbraio 2009 — leggi tutto)

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Violenza Rumena

Da alcune ricerche è emerso che gli Stranieri di nazionalita rumena sono al primo posto in Italia nel numero di denunce e arresti per omicidi volontari consumati, violenze sessuali, furti d'auto, rapine in abitazione, rapine in esercizi commerciali. In Italia è, in particolare, in testa la criminalita' di origine rumena insieme a quella marocchina e a quella albanese.
La criminalita' rumena ha fatto registrare la percentuale più alta sul totale degli stranieri denunciati nel 2006 per omicidio volontario, per le violenze sessuali, per furti di autovetture, per le rapine in abitazione, per il furto con destrezza, per le rapine negli esercizi commerciali, per le estorsioni e si e' classificata al secondo posto nei furti con strappo, nelle rapine 'in pubblica via' e nelle truffe e frodi informatiche, preceduta dal Marocco. Anche dal ministero dell'Interno sono state fatte delle considerazioni, in particolare territoriali. Con la sola eccezione del contrabbando, è stato rilevato che nelle regioni del Centro-Nord la quota di stranieri denunciati e' stata, di gran lunga, superiore a quella registrata nelle regioni del Mezzogiorno. Questo dato è sempre più in crescita. Nel 2006, infatti, ormai oltre un denunciato per omicidio su tre e' straniero. Per il Viminale e' importante sottolineare che la netta maggioranza di questi reati viene commessa da stranieri irregolari, mentre quelli regolari hanno un comportamento simile alla popolazione italiana, popolo rispettoso e pieno di valori;ciò non toglie che molti reati vengono commessi anche da stranieri con regolare permesso di soggiorno. Nella graduatoria tra i primi vi sono i reati di furto con destrezza, furto di automobile, furto in appartamento. Tra i secondi vi sono gli omicidi consumati e gli omicidi tentati, il contrabbando, le estorsioni, le lesioni dolose, la violenza sessuale, lo sfruttamento della prostituzione. Sul sito "Repubblica.it forum italo-romeno" è stato pubblicato un dialogo contro la violenza romena. Ci sono alcuni che sostengono che lo straniero, il musulmano, il romeno, sta diventando UN CAPRO ESPIATORIO per gli insuccessi e i fallimenti degli italiani a livello politico, sociale ed economico, per loro è solo una criminalizzazione del popolo Romeno. In questi giorni i media tradizionali stanno letteralmente FACENDO A PEZZI la credibilità e la dignità di un popolo, per colpa di qualche loro connazionale. E’ veramente deprimente che in TV e sui giornali si dia solo spazio ai Romeni violenti e criminali, e non si ricordi che molte delle badanti, baby sitter, per non parlare di muratori e operai, provengono da quella nazione e non hanno nulla a che vedere con alcuni delinquenti. Gli italiani, dal punto di vista di questi, stanno diventando sempre più xenofobi e razzisti. Molti altri la pensano diversamente: essi, infatti non ritengono che i fallimenti del nostro paese siano dovuti esclusivamente a loro. Nell'ultimo anno i reati commessi dai rumeni sono aumentati notevolmente ed è più che giusto che i media ne parlino per sensibilizzare e allertare sempre più il popolo italiano. Questi ultimi sostengono che i rumeni, in particolare, hanno comesso omicidi per futili motivi quali rapine per pochi soldi, stupri, violenze e maltrattamenti su anziani. In conclusione, la paura verso gli stranieri e il razzismo non è un pregiudizio a priori verso di loro ma è un atteggiamento di chiusura nei loro confronti dovuto al loro ostile comportamento verso il paese che li ospita. L'Italia sarebbe anche disposta a superare questo "muro", se solo vi fosse una collaborazione reciproca cosa che finora non è avvenuta nonostante la Romania nel 2007 sia entrata a far parte dell'unione europea.

(Fonte: blog Immigrazione rumena in Italia)

(Illustrazioni: Colette Calascione)

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